Crisi coronavirus, le mosse dell’Italia nell’Europa che rischia di crollare

Gli Stati hanno necessità di liquidità immediata per finanziare le misure di sostegno a imprese e famiglie

L’attuale pandemia da Covid-19 ha riflessi di natura anche finanziaria. Gli Stati hanno necessità di liquidità immediata per finanziare le misure di sostegno a imprese e famiglie di cui troviamo traccia nei decreti di questi giorni.

Le principali istituzioni europee, consapevoli della drammaticità e della straordinarietà del momento, hanno messo in campo una potenza di fuoco di dimensioni mai viste prima. 

E allora qual è il problema? Il problema ha natura meramente politica.

Da una parte l’Italia insieme ad altri Stati preme per l’emissione di eurobond. In pratica, pur con dei limiti, si tratterebbe di mutualizzare i debiti contratti per reperire liquidità. Immaginate di essere 3 ristoranti, avete bisogno di soldi per pagare i dipendenti. 2 di voi lavorano bene, alla riapertura del locale non avranno problemi a restituire il prestito, uno zoppica. Il debito lo contraete  insieme, e i 2 ristoranti si farebbero carico anche della probabilità di default del terzo.

Dall’altra Germania e Olanda favorevoli all’utilizzo del Mes. Per farla breve ti presto i soldi ma se non li restituisci assumo la gestione della tua azienda e ti impongo quali misure adottare. In sè la logica non è sbagliata. Se prestate soldi al ristorante zoppicante e questo non riuscisse a rimborsarvi, pretendereste azioni concrete (es. riduci lo stipendio al cuoco) per tutelare il vostro prestito. E allora dov’è il problema? Se prendo soldi dal MES, verrò percepito come un soggetto in difficoltà dai mercati  e se vengo percepito come tale chi vorrà prestarmi del denaro chiederà interessi più alti per compensare il maggior rischio che sopporterà. Per un Paese come il nostro, con un debito di oltre 2400 mld € si tratterebbe di un suicidio.

Ora, il MES ha ragione di essere quando la crisi che sto vivendo ha natura economica (il ristorante ha pochi clienti). Quella che stiamo vivendo è invece una crisi finanziaria che coinvolge tutti allo stesso modo, a prescindere dalla solidità dei nostri sistemi economici.

Per questo condivido appieno il fermo monito di Mattarella ai governi europei: “Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni in cui si trova il nostro Continente. Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse”.

Con la frase che ha reso celebre il mandato di Draghi alla presidenza della BCE, in questo momento WhateverItTakes.

A cura del Dott. Aulisa
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