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- 9 Settembre 2024
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Legambiente vede segnali di apertura e chiede di voltare pagina
Stamane la Comunità del Parco ha lavorato bene, arrivando, in un clima sufficientemente sereno, a fare due cose importanti: l’elezione del sostituto di Nicandro Marinacci in seno al Consiglio direttivo del Parco e l’istituzione di una commissione paritetica per arrivare a definire un regolamento per il funzionamento istituzionale della Comunità del Parco.
Ci sembra un primo passo significativo per ridare un minimo di dignità istituzionale al Parco e per cominciare a costruire un clima di seria responsabilità attorno al misterioso oggetto Parco del Gargano. Non tanto perchè l’eletto, il sindaco Basile di Ischitella, sia un sindaco di centro sinistra, cosa che a noi non importa, quanto per il fatto che sul suo nome sia stata espressa una ampia convergenza, con qualche voto proveniente anche dal centro destra. Così come con serenità si sia indicata la soluzione bipartisan per la definizione dei regolamenti.
Serenità istituzionale. Questo avevamo chiesto al presidente della comunità del Parco Carmine D’Anelli e a molti esponenti di destra e di sinistra. E D’Anelli ha risposto al nostro appello facendo un primo passo significativo di apertura. Unica premessa per ritornare ad un clima giusto. Anche se l’apertura non è stata apprezzata e raccolta da tutti, con soddisfazione abbiamo visto concretizzarsi per la prima volta dopo tanto tempo, una significativa e determinante maggioranza trasversale che ha permesso di fare un passo in avanti.
Il Parco nazionale del Gargano, al di là dei proclami trionfalistici del Presidente Gatta, è fermo al palo.
E’ necessario pertanto voltare pagina, mettendo da parte gli atteggiamenti settari di chi, dopo anni, non ancora ha compreso cosa sia un’area protetta.
Il fatto che, al di la della destra e della sinistra, si riesca a convergere senza atteggiamenti irresponsabili, su soluzioni comuni nell’interesse della comunità, ci fa pensare che sia possibile tentare di avanzare alcune serie proposte di lavoro.
Esiste un Piano del Parco che ha già concluso da tempo il suo iter di definizione, che ha già conosciuto molto tempo fa un’ampia fase di consultazione. Quel piano, consegnato nella sua versione definitiva dalla società che ne ha curato la definizione, è un buon piano e va adottato presto e senza tentennamenti. Senza far scattare quei meccanismi terzo-mondisti che, agitando l’anima oscura di chi il Parco non lo ha mai voluto, mirano a far saltare qualsiasi atto che vada nella giusta direzione. Un parco senza un piano non è un parco. E’ un carrozzone inutile e costoso. Una poltrona per il suo presidente. Occorre superare lo stallo e approvare il piano, mettendo da parte le velleità di riperimetrazione e mantenendo nel cassetto la volontà di trasformare il parco nel suo contrario.
Se il consiglio direttivo e la comunità del parco sapranno fare con responsabilità istituzionale questo passo importante per la dignità di questo territorio, potremo dire che siamo sulla strada giusta per riscattare l’immagine poco esaltante che la nostra terra proietta all’esterno. E’ un atto significativo che chiediamo a tutte le persone intelligenti che hanno a cuore il nostro Gargano.
(Franco Salcuni, coordinatore Gargano di Legambiente)