Giovanni di Mauro si aggiudica 5 premi al contest “Road to green 2020”, rivolto a innovatori, creativi e designer

L’artista mattinatese ha realizzato “Il Cigno Nero”, un abito da sposa creato utilizzando mascherine chirurgiche

Il "Cigno Nero", l'abito realizzato da Giovanni di Mauro

“Il Cigno Nero”, questo è il nome dell’abito da sposa creato dall’artista di Mattinata, Giovanni Di Mauro, che ha utilizzato mascherine chirurgiche. La sua idea, molto originale e creativa, è stata omaggiata con ben 5 premi al contest “Road to green 202o“.

Il contest è stato ideato da Barbara Molinario, presidente di Road to green 2020 ed è rivolto a innovatori, creativi e designer di ogni età o nazionalità.

Organizzato in collaborazione con l’Accademia del Lusso di Roma, ogni anno vede sfidarsi e confrontarsi decine di persone desiderose di apportare il proprio contributo per creare un domani più sostenibile.

“Un’idea romantica, originale e creativa, per gridare che l’amore vince contro ogni cosa, anche contro il covid”, così la descrive il creativo ventunenne mattinatese che ha partecipato alla competizione con l’abito chiamato appunto “Il Cigno Nero“, ricevendo tantissimi apprezzamenti.

Nel gergo socio-economico, il Cigno Nero è un evento inaspettato, imprevedibile e negativo, che a posteriori, viene inappropriatamente razionalizzato e giudicato prevedibile… con il senno di poi.
Rientrano, in questa teoria, tutti gli eventi che coinvolgono la popolazione mondiale, quali una pandemia o lo scoppio di una guerra mondiale, che comportano conseguenze negative sia a livello sociale e psicologico, sia a livello economico-finanziario.

Ricordando le parole della sua amata nonna Rosa, nata durante la Seconda Guerra Mondiale, che gli raccontava della povertà e della morte vista in quegli anni, ma anche della forza e della voglia di reagire, per tornare alla normalità. Nonna Rosa è venuta a mancare nel 2018 e anche per questo Giovanni Di Mauro, ha pensato di creare un abito da sposa fatto interamente di mascherine, il simbolo indiscusso della lotta contro la pandemia di Covid19.

“Ricorderò per sempre quando l’amata Nonna Rosa mi raccontava della Guerra”, racconta Giovanni di Mauro, “nonostante la disperazione, la distruzione, la morte e la povertà, la gente non si è fermata, non si è arresa… Nascevano bambini e gli innamorati si sposavano.

Raccontava che nel 1944 atterrarono dei paracadutisti americani a Mattinata, il mio paese natio e le donne del paese recuperarono i teli bianchi dei paracaduti, e con geniale estro li utilizzarono per cucire degli abiti da sposa.

C’era voglia di vivere.
L’uomo dopotutto è fatto per vivere.

Mia Nonna poco prima della pandemia è mancata, le sue parole e i suoi racconti sono rimasti vivi e senza neanche accorgermene mi sono ritrovato a rivivere tutti quei sentimenti e sensazioni di cui mi ha tanto parlato”.

La Pandemia ci ha messi a dura prova. Molti di noi hanno perso persone care e hanno vissuto la povertà e la paura. Queste prove estreme tuttavia, ci hanno fatto capire l’essenza e l’importanza della vita.

Per questo abito c’è stata una prima fase di sperimentazione dei materiali: essendo partito da mascherine non a norma e utilizzate (ovviamente sanificate), ha prima di tutto studiato la fisionomia e le caratteristiche del TNT. Le ha incollate, bruciate, stirate, bucate e bagnate, per capire come reagissero. Dopo aver notato che potevano essere modellate con il calore ha deciso di stirarle e tagliarle; ha creato ben 17 texture differenti, ispirandomi alle forme della natura: ha studiato le foglie, i fiori, ma alla fine si è focalizzato sul piumaggio. Dopotutto il creativo mattinatese voleva trasmettere quel senso di leggerezza che è venuto a mancare. Tra queste 17 texture alla fine ne ha scelte soltanto 2, che compongono tutto l’abito.

L’abito è costituito da due elementi: la gonna a sirena e il corpetto con scollatura a cuore rivisitata, irrigidito attraverso una struttura di stecche, che costituiscono la giuntura dei vari pezzi. Le stecche sono rivestite di stoffa. A completare il tutto una mantella di piume, unite tra loro grazie ad una struttura di fil di ferro che non farà perdere la loro forma.

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