Chiesto lo ”Stato di Emergenza” per l’incendio di fine giugno a Mattinata
L’evento è stato eccezionale per durata, intensità ed estensione
L’evento è stato eccezionale per durata, intensità ed estensione e poi per le conseguenze causate. Così per l’incendio a Mattinata di fine giugno il Comune ha chiesto la dichiarazione di stato di emergenza per i danni diffusi al patrimonio boschivo e naturale nonché alle aziende agricole e commerciali presenti nei circa 150 ettari interessati dalle fiamme.
A partire dalle 13 del 26 giugno e fino alle ore 11,30 circa del giorno successivo, un violento incendio si sviluppò nelle località “Quarantana” e “Coppa d’Apolito“. Le alte temperature, il forte vento caldo e la presenza di una fitta vegetazione, costituita in prevalenza da macchia mediterranea e da pineta di pino d’Aleppo con sottobosco, aveva permesso alle fiamme di divampare in modo devastante. L’innesco dell’incendio è avvenuto lungo la vecchia strada statale 89 Mattinata – Monte Sant’Angelo; i forti movimenti d’aria dovuti al vento e, in ambito locale, alle differenze di temperature tra una zona e l’altra, aveva consentito alle fiamme di propagarsi lungo i versanti, diffondendosi nelle aree a quota maggiore.
La mancata pulizia delle fasce di transizioni e la vegetazione secca aveva consentito alle fiamme, alimentate dal forte vento caldo, di spostarsi rapidamente da una zona all’altra, scavalcando addirittura la viabilità. “L’incendio – sottolinea il sindaco Lucio Roberto Prencipe – ha riguardato vaste aree rurali, all’interno delle quali insistono numerose aziende agricole, la cui attività è già stata pregiudicata dal lungo periodo di siccità degli scorsi mesi. Molte aziende hanno visto bruciare i propri uliveti, con grave danno economico, mentre interi tratti di viabilità poderale ed interpoderale risultano ormai impraticabili. L’attività di alcune aziende agricole e di alcune strutture commerciali sembra al momento compromessa. I danni al patrimonio boschivo sia privato che pubblico sono al momento indefiniti, anche se si stima ammontino a svariate centinaia di migliaia di euro”.
Si renderà necessario, inoltre, provvedere alla realizzazione di opere di sistemazione idraulico-forestale al fine di contenere l’erosione del suolo. “Si tratta, continua Prencipe, di un evento eccezionale che non può essere affrontato con mezzi ordinari e che esigono interventi di emergenza sia per evitare situazioni di maggiore pericolo o di maggiori danni a persone o a cose, sia per favorire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite; per far fronte a detta situazione di calamità il Comune dovrà sostenere sin da subito, ingenti spese che non possono prescindere dall’intervento di aiuti statali e regionali mediante la dichiarazione di calamità naturale”.
Francesco Bisceglia