Censimento uccelli in area protetta

Le zone umide del Parco le più importanti per lo svernamento

Nonostante il duro colpo inferto dalle scarse piogge invernali, le zone umide del Parco Nazionale del Gargano si sono riconfermate tra le più importanti d’Italia per lo svernamento di numerose specie di uccelli. Il censimento, ovvero il conteggio degli uccelli in natura, che costituisce uno strumento indispensabile per determinare la consistenza numerica delle popolazioni selvatiche e individuare i siti che sostengono contingenti di importanza internazionale, ha certificato proprio questo.

Quest’anno l’Ente Parco Nazionale del Gargano, grazie al settore Conservazione, tutela e valorizzazione della natura retto da Angelo Perna, ha collaborato a questa importante attività di ricerca coinvolgendo il proprio Centro di Fauna Selvatica, una struttura ubicata presso l’oasi Lago Salso e avente come finalità, oltre alla reintroduzione di specie minacciate, anche il monitoraggio dell’avifauna acquatica presente nell’area protetta.

Il censimento, che si è svolto nei giorni scorsi, è stato coordinato dai ricercatori dell’INFS, affiancati da ornitologi abilitati del Centro di Fauna Selvatica del Parco Nazionale del Gargano, come Giuseppe Albanese, dall’Osservatorio Faunistico della Provincia di Lecce e dall’Associazione Argonauti.

Il Lago di Lesina è risultato, come di consueto, una zona umida di eccezionale importanza per anatre e folaghe, i numeri infatti parlano da soli: 26.000 folaghe, 5.080 alzavole (un record mai registrato prima), 1.469 fischioni, 1.450 moriglioni, 900 mestoloni, 800 morette, 480 canapiglie. Il Lago di Varano si è riconfermato il regno delle specie marine, con circa 200 smerghi minori, 360 svassi maggiori e 250 svassi piccoli. La Palude Frattarolo si è presentata priva di acqua per la scarsa portata del torrente Candelaro e tra le poche specie rilevate si segnalano 85 pavoncelle, 10 beccaccini, 12 aironi cenerini.

Presso Lago Salso, i campi intorno al Centro Fauna Selvatica non sono risultati allagati come del 2006, ma la specie, come quella del fischione, presente spesso nella zona con un buon numero di esemplari, è risultato invece maggiormente presente, nel corso del censimento, in altre zone umide limitrofe (vedi Ittica Carapelle, Saline
di Margherita di Savoia).

Le anatre più censite sono risultate le seguenti: le canapiglie (350 esemplari), le alzavole (750), i moriglioni (250) e i germani reali (50). Oltre alle specie regolarmente svernanti, è risultata interessante la presenza di un falco pescatore, di tre marangoni minori, di otto aironi guardabuoi, di sette oche selvatiche e di oltre 500 gabbiani corallini.

Francesco Trotta
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