”Armiamoci e partite!”. Malumore dei pendolari mattinatesi

Lavoratori e studenti pendolari da e per Foggia non sono più tranquilli

I lavoratori e, in parte, anche gli studenti pendolari da e per Foggia non sono più tranquilli per una serie di disagi che crescono ogni giorno sempre di più, mettendo a dura prova la loro pazienza e salute. Tutto questo accade, dopo la chiusura completa del traffico nel centro del Capoluogo, diventata all’improvviso una moribonda e, per certi versi, inutile isola pedonale, in quanto i pedoni sono diventati ben pochi, a seguito dello spopolamento residenziale e soprattutto per la chiusura e lo spostamento di ogni attività commerciale chissà dove.

La situazione, comunque, si è ulteriormente aggravata dopo la recente chiusura di Piazza Giordano e strade adiacenti di alleggerimento, dalla quale erano esclusi fino a poco tempo fa gli automezzi di linea provenienti dall’esterno e le normali “circolari” interne, sia nelle prime ore del mattino sia in quelle pomeridiane di ritorno ai vari centri di Capitanata. Ora il Capolinea dell’uno e dell’altro tipo di servizio, seppure situati nell’ampia piazza della Stazione, sono raggiunti con estrema difficoltà e ritardo dagli automezzi, costretti a percorrere le strade di circonvallazione solitamente intasate. Per cui le coincidenze con le circolari Ataf saltano puntualmente e i luoghi di lavoro e di studio, sia in centro che in altre zone della città sono raggiunti con molto ritardo e per far ritorno a casa s’impiega una intera giornata, specie quando si va nel Sub Appennino o nel Gargano.

A far sentire con forza la loro voce, sono soprattutto le congreghe più numerose di pendolari, come Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo e, in qualche misura, anche i pellegrini diretti a San Giovanni Rotondo. Ecco il resoconto fattoci da alcuni di questi pendolari: “I viaggiatori sono costretti a sopportare orari scomodi. Per esempio quelli, i cui uffici chiudono alle 14.00, difficilmente riescono a prendere gli autobus – Sita o quanti altri, che partono per la loro destinazione alle ore 14,05. Pertanto, quelli che lavorano nelle zone limitrofe cittadine (Ospedale, Scuole, ecc.) sono costretti a uscire prima, accumulando così un enorme monte ore di recupero, oppure a prendere la corriera successiva per fare i 35-40 chilometri che li separano dalla loro destinazione.

L’ultima è alle ore 17.45 e pertanto l’arrivo a casa è all’imbrunire con ripercussioni negative di qualsiasi tipo sulla vita quotidiana dei lavoratori e degli studenti. A questo punto si può concludere che i pendolari in questione sono penalizzati al 100%. Urge, in particolare, se non l’apertura al traffico delle strade interessate, quanto l’accordo tra i diversi gestori del servizio pubblico automobilistico in modo da armonizzare gli orari alle effettive esigenze dei pendolari, salvaguardando nel contempo le esigenze della zona centrale senza danneggiare l’uno e l’altro interesse. Ovviamente perché il tutto vada a buon fine, occorre un intervento-coordinamento del Comune, semmai dello stesso sindaco Franco Landella, È quanto si auspica.

Fonte: Statoquotidiano.it
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