Il prefetto Michele di Bari insignito del titolo di “Gentiluomo di Sua Santità”
- 10 Ottobre 2024
La cerimonia alla presenza di Papa Francesco nel palazzo Apostolico
‘Finalmente una presa di coscienza dei nostri agricoltori’
Mesi addietro percorrendo un tratturo notai che mentre tutto intorno l’erba era bella verde e con rugiada, sotto gli alberi di ulivi invece era di colore giallo! Tra me feci due ipotesi: bruciata o essiccata per il caldo, ma eravamo ancora a marzo. Continuando a camminare incontrai un amico agricoltore che a domanda mi rivelò l’arcano: l’erba era stata irrorata con un prodotto chimico che essiccava l’erba alla radice.
L’amico mi fece capire che era necessario per un buon raccolto di olive e più olio. A mia volta gli feci osservare che con la pioggia il prodotto chimico veniva poi assorbito anche dalle radici dell’ulivo, trasmesso alle olive, quindi la presenza nell’ olio e infine conseguenze, anche gravi, per la nostra salute!
Grazie, amici di “Colline mattinatesi” (l’immagine potrebbe valere anche come logo, eventualmente), finalmente una presa di coscienza dei nostri agricoltori, spero solo della stragrande maggioranza. Per una iniziativa del genere tempo fa ebbi modo di parlare con qualche nostro amministratore, per carità di Patria … ho dimenticato la risposta.
Chi mi conosce sa del mio lavoro in Posta. Gli ultimi anni ho lavorato soprattutto al servizio corrispondenza e ho inoltrato centinaia e centinaia di pacchi, ben confezionati, contenenti lattine di olio dirette quasi tutte a nord, per conto di alcune nostre aziende agricole ben condotte. Quindi se la vostra iniziativa dovesse affermarsi tutti i nostri olivicoltori avrebbero un mercato sicuro anche fuori Mattinata.
Purtroppo oggi le piccole aziende mi risulta che non raccolgono più le olive perché comporta tanto lavoro, varie spese e risulta difficile poi vendere l’olio in loco a un prezzo congruo. Secondo me la soluzione è associarsi nelle forme migliori da studiare. L’economia di Mattinata più o meno l’estate si basa sul turismo, l’inverno appunto sull’olivicoltura, poi commercio, poco artigianato e pensioni, proprio la produzione agricola dovrebbe essere più diversificata, eventualmente con altri nostri prodotti, come ad esempio i caseari ecc. Il discorso richiederebbe un’analisi più lunga e studi approfonditi.
Vorrei far capire, però, soprattutto ai giovani, che dal punto di vista economico e occupazionale in Italia, in Europa e nel Mondo viviamo un periodo inimmaginabile appena venti anni fa: la globalizzazione, la presenza di nuove grandi potenze economiche come Cina, India e Brasile, il ruolo della finanza internazionale e le quasi quotidiane delocalizzazioni, anche di industrie con un buon fatturato, stanno determinando la crisi del nostro sistema produttivo. Come al solito in Italia sarà sempre il nostro Sud a soffrire le conseguenze più gravi, appunto con la maggiore disoccupazione giovanile, soprattutto di quella intellettuale costretta.ad emigrare anche in paesi lontanissimi, nell’estremo oriente.
Ben venga allora la vostra iniziativa, è come un filo di speranza. Infatti, solo con intelligenti iniziative private, a partire dalle potenzialità locali e da ciò che il nostro territorio offre, anche come emergenze storiche, non ignorando eventuali contributi e finanziamenti regionali ed europei, ormai è possibile assicurare alle nuove generazioni un futuro di lavoro, prima, e di pensione dopo.
Negli anni, a parte il lavoro postale, ho sempre frequentato i vari archivi storici, comunali e statali, per trovare la documentazione relativa alla storia di Mattinata, anche dal punto di vista economico e degli avvenimenti sociali; solo così nel tempo ho potuto pubblicare alcuni libri. Non so quale contributo specifico potrei dare alla vostra iniziativa, se non discuterne con altri miei conoscenti e interessarli.
Vorrei ricordare, infine, il vecchio adagio secondo cui una comunità non ha futuro se non conosce il suo passato, anche ovviamente dal punto di vista del lavoro, sempre carente perché atteso unicamente dallo Stato. Questa è stata la realtà di ieri, oggi non più proponibile e peggio ancora lo sarà in futuro, se noi meridionali non riusciamo a inventarci il lavoro. Partire dall’agricoltura e dall’alimentazione mi sembra la strada giusta, suggerita anche dalla nostra storia millenaria.
Seguirò con attenzione gli sviluppi della vostra iniziativa. Intanto i migliori auguri per l’impegno della presidente D.ssa Giulia Quitadamo.