A Nicola Mantuano
Il ricordo di Berardino Arena
Nel plaudire alla lodevole iniziativa dell’amministrazione comunale di Mattinata di intitolare una strada del paese al mai dimenticato insegnante Nicola Mantuano, sento il dovere di contribuire al suo ricordo riproponendo l’orazione da me tenuta nella Chiesa Abbaziale Maria Santissima della Luce il 27 ottobre 2001.
I ricordi affollano tumultuosi la mente, Nicola carissimo, indimenticabile amico della nostra infanzia, della nostra giovinezza, dell’intera nostra vita a Te legati da innumerevoli passioni.
La memoria del Tuo passato, del nostro passato, s’intreccia convulsamente in un groviglio di ricordi in ognuno dei quali scopro la Tua presenza, la Tua impronta, il segno indelebile della Tua operosità.
Non c’è aspetto del vivere sociale che non Ti abbia interessato, che non Ti abbia visto partecipe o protagonista: dallo sport, alla politica, dalla scuola al culto delle tradizioni popolari.
In ognuna di queste attività ci hai messo tutta la Tua anima, la Tua generosità, la Tua contagiosa e travolgente passione, calato dentro fino al sacrificio personale, senza calcoli, senza interessi, senza aspettative, ma solo per l’amore che portavi alla Tua terra, alla Tua Mattinata.
Che è stata sempre nella Tua smisurata passione come un idolo ingombrante e pervasivo che appagava e realizzava appieno il Tuo modo di essere e di partecipare alla vita.
Hai educato per lunghissimi anni intere generazioni al culto delle tradizioni, hai inculcato nei Tuoi alunni il desiderio di conoscere il passato attraverso le danze, i canti, i costumi dei nostri avi che Tu hai rinnovato, in questa febbre della memoria, non come residui superstiti di vecchie e stanche abitudini, ma come bisogni profondi e insopprimibili che risalgono alla fonte della vita e costituiscono l’essenza del nostro essere uomini.
Hai voluto, così, riannodare il legame col passato per aprire il cammino l’avvenire, hai ricordato i nostri padri per farci amare ancor più i nostri figli, hai riscoperto la Tradizione per riscattare il passato dalla sua morte.
Diceva un grande filosofo che l’uomo cerca rimedio alla morte non solo con il corpo attraverso la generazione dei figli, ma anche con l’anima attraverso la memoria dei posteri.
Tu, Nicola, sei stato il traghettatore di quest’anima collettiva che cerca rimedio all’oblio attraverso la rigenerazione continua del tempo. E di questo hai lasciato un segno intangibile in quello che tutti riconoscono come il capolavoro del Tuo infaticabile impegno sociale: I Cacchiungidd!!
Che si ritrovano oggi e si stringono a Te intorno per l’ultimo canto, come figli che hanno perso il loro padre, il loro maestro! In un unico affiato di immenso dolore, insieme alla Tua adorata Giuseppina, ai figli affranti Michela, Matteo e la piccola Francesca, alle inconsolabili sorelle Mattia e Maria, a tutto il Popolo di Mattinata!
Questa Mattinata, che hai avuto sempre nel cuore e da cui non sapevi vivere lontano neppure per un giorno, per essere sempre presente e non perdere una sola pagina della sua storia, questa Mattinata che Tu hai scolpito nella canzone che le hai dedicato, come in un testamento spirituale:
“Matnet jei belI
je lu paes mij”
questo Tuo Paese, che hai così profondamente amato e a cui hai dato la Tua vita, in quest’ora suprema di commiato, stretto nella morsa del dolore che l’invade, Ti ringrazia per quello che hai fatto e Ti ricorderà sempre come uno dei suoi figli cari, come l’inguaribile cantore delle bellezze e della sua storia.