500mila euro per attività progettuali relative alla messa in sicurezza e sviluppo del porto turistico

Il Comune di Mattinata ha presentato istanza di finanziamento per la concessione da parte della Regione Puglia di un contributo, in conto anticipazione

Il Comune di Mattinata ha presentato istanza di finanziamento per la concessione da parte della Regione Puglia di un contributo, in conto anticipazione, di 500 mila euro per attività progettuali relative alla messa in sicurezza e sviluppo del porto turistico, con opere di manutenzione straordinaria e di potenziamento. L’intervento, si legge nella delibera della Commissione straordinaria che amministra il  Comune di Mattinata, “è finalizzato ad assicurare una migliore e maggiore sicurezza della navigazione, nonché a potenziare l’infrastruttura portuale nell’ottica di migliorare l’offerta turistico-ricettiva del territorio e costruire una rete delle infrastrutture portuali che interessano il Gargano”. Il porto mattinatese è situato nei pressi di Punta Agnuli, a circa 2 Km. dal centro abitato ed è attualmente costituito da un largo molo foraneo a gomito, integralmente banchinato all’interno, e da alcuni pontili galleggianti che si dipartono dalla banchina di riva lunga circa 80 m. Il fondale è sabbioso e, in banchina, va dai 2 ai 5 metri di profondità. La necessità di procedere alla elaborazione di un progetto di ampliamento del porto turistico “trova origine nella programmazione di una crescita economica, sociale e culturale della comunità di Mattinata”.

Il porto turistico di Mattinata

Per quanto riguarda gli obbiettivi  ed i risultati attesi, essi possono essere così sintetizzati: “garantire condizioni di navigabilità e sicurezza idraulica permanenti; progettare opere di difesa portuale e delle attrezzature di servizio tenendo conto del valore paesaggistico della costa che impone l’esigenza di tutela della relazione visiva con il mare; individuare interventi che concorrono al riequilibrio del fenomeno erosivo della costa; prevedere l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, l’utilizzo di tecnologie ecocompatibili, l’applicazione di criteri di ingegneria naturalistica e di bioedilizia”. Altri obbiettivi sono la valorizzare delle “attività retroportuali attraverso una loro riqualificazione funzionale ed una loro espansione, cercando di incentivare le attività ludico, ricreative e sportive” e la progettazione, urbanistica e architettonica, del  cosiddetto “waterfront” che tradotto significa “fronte di territorio a contatto con l’acqua” ed ancora “fascia di territorio dove si incontrano identità diverse come l’acqua e la terra ferma”. “È necessario, si legge nella delibera comunale,  procedere alla ricucitura tra il mare e la città creando un connubio tra l’attività portuale e quelle produttive e ricreative creando il giusto mix tra i luoghi, ripensando alle funzioni dell’intera area al fine di garantire il soddisfacimento di una pluralità di bisogni (attività di accoglienza, culturali, commerciali). Nella delibera si sottolinea che “l’ampliamento del porto turistico esistente e l’incremento del numero dei posti barca, attualmente largamente insufficiente, consentirà di usufruire di notevoli vantaggi derivanti da una importante infrastruttura portuale turistica”.

L’ampliamento del porto turistico “consentirebbe di ottenere: collegamenti di itinerari internazionali con le coste Dalmate; collegamento di itinerari brevi per la diportistica di corto raggio. Il processo di sviluppo virtuoso che si immagina, dovrà coniugare l’offerta naturalistica e culturale, di cui il territorio è espressione, quale elemento di integrazione tra turismo balneare, turismo nautico e tutte le altre forme di turismo, con uno sviluppo sostenibile del territorio”. In relazione alla integrazione con altri interventi realizzati o in corso di realizzazione nel territorio, la delibera evidenzia che “il Comune di Mattinata risulta beneficiario di importanti finanziamenti nel settore della riduzione del rischio idro-geomorfologico. In particolare, risultano finanziati ed in corso interventi sulla costa e sulle falesie che, ad oggi, rappresentano un rischio ed un forte vincolo alla fruizione della costa ed allo sviluppo territoriale” e che “l’intervento proposto sul porto si inserisce in un’ampia ottica di recupero della fascia costiera al fine dell’utilizzo e dello sviluppo sostenibile del territorio”.

Francesco Bisceglia
La Gazzetta del Mezzogiorno
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