4 agosto: chiude l’anno giubilare dell’Autonomia Comunale

Deludenti, anzi del tutto assenti, le manifestazioni celebrative

A poche ore dalla chiusura dell’anno giubilare che ha visto il Comune di Mattinata celebrare il cinquantesimo anniversario da quel 4 agosto 1955 quando fu sancita l’autonomia amministrativa e territoriale da Monte Sant’Angelo, ci piace tornare su un argomento che, casualmente, ha segnato l’inizio della nostra collaborazione con la redazione di Mattinata.it: l’origine dello stemma civico del Comune di Mattinata.
Nel Bollettino parrocchiale La voce del Pastore nel riportare l’entusiasmo di tutti i giornali le felicitazioni pervenute da alte personalità, ma anche da umili popolani, don Salvatore Prencipe pubblica nel 1955 la seguente lettera .


Carissimo Don Salvatore,
apprendo dal vostro Bollettino la notizia veramente sensazionale che la costituzione del Comune autonomo per Mattinata è divenuta una realtà. Esprimo a voi i miei rallegramenti e l’augurio fervidissimo di prosperità per il nuovo Comune.
E’ un’aspirazione che data fin dalla nostra gioventù e che ci è stata tramandata dai nostri padri.
Mattinata va incontro ora al periodo più cruciale della nuova vita amministrativa, a quello cioè dell’avviamento e poi del noviziato con tutti i suoi nuovi amministratori.
Che il Signore ìdia loro luceî, come si dice a Mattinata! e che il nome che porta la nostra Protettrice sia di lieto e favorevole auspicio. Anzi io penso che proprio a quel nome potrebbe ispirarsi il motto del nuovo Comune: una Mattinata luminosa, piena di luce, è certamente un bell’augurio: Omen nomini Patronae meae!
E il Sole, fonte prima di luce terrena, ma che di lui ìporta significazioneî e l’Ulivo, simbolo di pace alle Genti ma di prosperità e benessere a Mattinata, dovrebbero comparire nello stemma del nuovo Comune.
Accogliete, con l’animo compiacente di un padre per un affettuoso figlio lontano, queste elucubrazioni di collaborazione al nuovo Ente Indipendente. Cordialissimi saluti.

Nicola Lilli
Livorno, 16 agosto 1955

Nella monografia ìMattinata la nuova Matinumî don Salvatore Prencipe, principale protagonista dei giorni indimenticabili in cui maturò il progetto autonomista della comunità mattinatese dal comune capoluogo di Monte Sant’Angelo, testimonia con dovizia di particolari quegli avvenimenti. Così apprendiamo che: îIl Consiglio Comunale di Mattinata con deliberazione n. 37 del Novembre 1956, su bozzetto dell’ing. Nicola Lilli e sul cenno storico compilato dal Parroco don Salvatore Prencipe, approvò lo Stemma civico nonchè il disegno del Gonfalone Municipale. La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Gabinetto – comunicò che, con Decreto Presidenziale in data 29-09-1958, registrato dalla Corte dei Conti, furono concessi lo Stemma e il Gonfalone, a favore del Comune di Mattinataî.
Possiamo quindi affermare con assoluta certezza che, se don Salvatore fu l’estensore delle motivazioni della simbologia dello stemma, all’ing. Lilli va ascritto il merito di averlo pensato e realizzato graficamente. Ma chi si cela dietro questo cognome ìforestieroî e perchè mai fu investito di tanto onore dal compianto Arciprete che non lasciava mai niente al caso?
Mi permetto in questa sede di tracciare un breve profilo biografico di questo personaggio.

Lilli ing. Nicola (1899-1986)
autore dello stemma civico del Comune di Mattinata

Nicola Lilli nacque a Chiaravalle (AN) il 31 ottobre 1899 dal Maresciallo dei Carabinieri Attilio (1865-1916) e da Donna Antonia Bisceglia (1861-1943), ricca possidente mattinatese, nipote del primo prosindaco di Mattinata don Lorenzo Bisceglia (l800-1862) ucciso dai briganti, nonchè sorella dell’avvocato Lorenzo Bisceglia seniore (1864-1919).
Visse a Mattinata gli anni dell’infanzia nel palazzotto di famiglia nella centralissima Piazza (angolo scalinata via Vittorio Emanuele) coltivando solide e durature amicizie e l’amore per quella che sempre considerò la sua terra.
Nei primi anni venti conseguì, tra i mattinatesi secondo in ordine cronologico solo all’ing. Michele Maria Fischetti, la laurea in Ingegneria, iniziando un brillante carriera culminata con la nomina a Direttore della Società Elettrica SeltñValdarno (Azienda di Livorno) prima, poi Direttore generale della Società Elettrica Maremmana in anni di poco precedenti la nazionalizzazione dell’energia elettrica con la nascita dell’Enel.
Stabilì la sua residenza a Livorno dove si sposò ed ebbe tre figli dei quali il maggiore, Attilio, scomparve giovanissimo negli anni cinquanta. Finchè visse l’anziana madre, alla quale lo legava filiale devozione, amava tornare periodicamente a Mattinata soprattutto in occasione dei festeggiamenti per la Madonna della Luce, ma anche successivamente per curare i consistenti interessi economici derivanti dall’amministrazione delle proprietà terriere.
Morì a Livorno nel 1986 e chiese nelle sue volontà testamentarie di essere ricordato nel suo paese d’origine, Mattinata, con una lapide marmorea, di cui qui di seguito riportiamo il testo come leggesi nella vecchia cappella della famiglia Biscegliañlo Scolaro situata all’ingresso del Cimitero di Mattinata, a perenne testimonianza dell’attaccamento alla sua terra avita.

Qui vicino ai suoi genitori volle che fosse ricordato il
Dr. Ing. NICOLA LILLI
che giace nella Cappella di famiglia
alla Misericordia di Livorno

Antonio Latino
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