Marilina Piemontese: i colori del Gargano e l’arte che unisce il Nord e il Sud
- 1 Dicembre 2024
Un vecchio motore trasformato in una scultura ispirata ai colori del Gargano e all’arte di Mondrian
Dall’11 al 13 aprile presso il Teatro delle Scuole Elementari
La storia della compagnia Teatrale L’Airone è iniziata 23 anni fa la sera del 13 febbraio 1988 con la commedia in due atti “Ditegli sempre di si” di Eduardo De Filippo, presso l’ex refettorio delle scuole Elementari adibito a teatro. Il sodalizio fra persone di esperienze diverse come Matteo Guerra, Matteo Prencipe, Raffaele Falcone e Maria Rosa Prencipe, danno vita ad un gruppo affiatato e solidale che si consolida sempre di più con l’innesto di Giuseppe Sacco, Pio Di Bari, Jessica Zaffarano, Libera Clemente, Savino Ciuffreda, Lella Armiento, Gianni Ciuffreda, Antonio Armillotta, Merina Armiento, Margherita Falcone, Valentina Totano, Maria Grazia Guerra, Carlo Guerra, Maria Arena,Patrizia Principe e Giuseppina Salcuni.
Il successo e gli applausi che sottolinearono l’interpretazione degli allora giovani attori servì da stimolo per continuare negli anni successivi, furono messi in scena capolavori del repertorio classico napoletano come: “Natale in casa Cupiello”(1988) – Miseria e Nobiltà” (1989) – Le voci di dentro (Gennaio 1990) – A che servono questi Quattrini (Maggio, 1990) – Uomo e Galantuomo (1991) – Lù curaggie de nù pompiere Napoletane (1992); Gennariniello (1993) – Siik siik l’artefice magico (1994).
Nel 1998 con la commedia “Soupe ù Mideche” scritta e diretta da Matteo Guerra, segna il punto di svolta del percorso artistico della compagnia che compie un deciso salto in avanti nel lento e graduale distacco con il “Maestro”(Eduardo) il tutto per approdare verso un teatro di stampo marcatamente mattinatase e sempre in questa chiave nel 2001 viene proposta la commedia “Eh’ quedda Jerascia puttane” che è la traduzione in mattinatese di “Miseria e Nobiltà” che si conferma un grandissimo successo di pubblico e critica. Nel 2002 “l’Airone” partecipa, VINCENDO, alla SECONDA EDIZIONE DEL TEATRO IN VERNACOLO DELLA PROVINCIA DI FOGGIA, organizzata dal comune di Foggia, dove partecipano una ventina di compagnie della provincia, con la commedia “U’ ZINNE” scritta e diretta da Matteo Guerra.
Continuando sempre questo filone di commedie in mattinatese, nel 2003 “La famigghie nce pozza accappi” – 2004 “à canzone ù cantnir” di Matteo Guerra 2005 “Mò che Mamme è mort …. ” – 2005″ à Madonna à schievanye” per tutti un piccolo capolavoro di Matteo Guerra. Nel 2006 la Compagnia cambia genere e approda al Musical con “Aggiungi un posto a Tavola”. AI “Mattinatese” si torna nel 2009 con la commedia scritta e diretta da Matteo Guerra “Nà volt c’è mbise Cole”, nel 2010 la commedia scritta da Germano Benincaso “Il Malocchio”.
Ma il motivo di maggiore soddisfazione per i ragazzi dell’ “AIRONE” è la presenza di un pubblico numeroso e caloroso che aspetta con ansia ogni loro spettacolo e segue con interesse ed attenzione ogni momento della loro attività.
“La sala d’aspetto di un medico come metafora dell’esistenza umana”, scriveva F. Trotta nel lontano ’98. La miracolosa “ricetta” per alleviare i malanni stagionali della povera gente diventa, nella metafora appunto, la ricerca affannosa di qualcos’altro che, nella semplicità contadina, è senza volto nè nome, ma che è molto simile alla felicità, al senso della vita, al sentore antico e lontano di un concetto di giustizia, molto spesso violato.
Diventa, la desiderata ricetta, l’attesa perenne di qualcosa di bello, di un Godot Beckettiano che tuttavia, tarda ad arrivare, anzi, non arriva affatto. E allora l’ obiettivo è riempire l’attesa: la saggezza di questi personaggi, per lo più analfabeti, è l’uso di una profonda umanità e di una allegria contagiosa come armi contro il dolore e la miseria. Questa umile saggezza fa di loro degli eroi.
Nulla è fatale, se non la morte, e la vita, che è attesa e ricerca, va respirata e goduta, come un bimbo gode di un dono. Questo mi sembra l’insegnamento di ”Mpè Calùcce”, il cui ricordo più vivo,” scecuppètte, bòmm’à è calecàsse”, che gli hanno fatto vincere la guerra, ha segnato la sua vita per sempre!
Avrà trovato, alla fine, la sua Pace?
Prenotazione biglietti presso l’Ufficio del Turismo
tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00