Inaugurazione della mostra “Semi di cielo” dell’artista Maddalena Gatta

Semi di cielo è una sorta di mosaico le cui tessere che lo definiscono sono questi 300 frammenti che portano nella loro bicromia fatta di bianco e di blu i semi di speranza per una nuova umanità

Questa sera, martedì 20 luglio alle ore 20:30, all’Art Restaurant La Rotonda di Mattinata s’inaugura la mostra “Semi di Cielo – frammenti di umanità” dell’artista Maddalena Gatta.

Presenta Gianfranco Piemontese, storico dell’arte, coordina Franco Salcuni, direttore della Green Cave di FestambienteSud.

L’inaugurazione sarà accompagnata da un’apericena.

La Mostra si inserisce nel programma di mostre estive Sguardi in Tour, esposizioni itineranti di artisti tra la Green Cave a Monte Sant’Angelo e l’Art Restaurant La Rotonda di Mattinata. Le opere saranno pertanto per metà a Monte Sant’Angelo e per l’altra metà a Mattinata.

Semi di cielo
Frammenti di Umanità

La mostra che andiamo a presentare è molto particolare. Perché questa sera qui a Mattinata ed in contemporanea a Monte Sant’Angelo, non ci troveremo davanti ad un dipinto ma troveremo centinaia anzi per l’esattezza 300 frammenti che concorrono a definire un quadro, un’opera di Maddalena Gatta. Una precisazione questa, non solo numerica ma anche di significato, quella di Maddalena Gatta è una opera concettuale composta da 150 frammenti esposti qui al Mare e 150 alla Montagna. Semi di cielo è una sorta di mosaico le cui tessere che lo definiscono sono questi 300 frammenti che portano nella loro bicromia fatta di bianco e di blu i semi di speranza per una nuova umanità.

Un tempo ormai lontano se io avessi detto “umanità nova” qualcuno avrebbe subito colto il riferimento al pensiero anarchico e libertario di una nuova e libera umanità. Ecco oggi l’opera di Maddalena Gatta ci ripropone sotto forma di colore e di materico quella stessa aspirazione che gli anarchici italiani del XX secolo avevano scelto per il loro giornale nazionale.

Ma proviamo a ripartire dal titolo: “Semi di Cielo” e da quello che l’autrice ha scritto in proposito, brevi righi ma di intenso valore per la lettura di quest’opera che provocherà sicuramente in ognuno di voi diverse e differenti reazioni. E’ questa una: ”Opera aperta, in continua espansione costituita da un numero indefinito di frammenti.” Maddalena così scrive nella sua presentazione, una introduzione per comunicarci che ognuno di questi semi è già un pensiero che si moltiplicherà. Un seme d’amore, così lo definisce l’artista, di tipo concettuale e non fisico, concretezza che si manifesta nel suo essere dipinto con malta acrilica su 300 tavolette di legno. Semi che vogliono stimolare i fruitori affinché s’approccino a “piantare e far germogliare nel terreno dell’animo umano per farlo divenire un Pensiero d’amore”. Ogni frammento ha una sua specificità, un suo momento, immaginiamoli in un moto perpetuo muoversi.

Semi come momento di riflessioni in continua trasformazione ed evoluzione. Un tema quello trattato in quest’opera che poi non si distacca da altre precedenti esperienze artistiche di Maddalena Gatta, penso al ciclo di lavori che hanno avuto come tema la Dea Madre, ovvero la progenitrice dell’umanità stessa. Perché questi semi possiamo sentirli come un medium che ci faccia avere una visione più universale del senso di creazione, non solo umana, ma anche di tutto quanto ci circonda. L’opera mi ha fatto pensare ad una interpretazione contemporanea di quel dipinto di Gustave Courbet che nella giusta e cruda visione realistica chiamò L’Origine del mondo. Mai titolo fu più appropriato. Ma attenzione, sicuramente in questi frammenti potremmo intravvedere e/o riconoscere la vulva materna da cui tutti noi siamo usciti. Non fermiamoci ad una unica e diretta interpretazione: il blu è l’acqua, è il cielo; il bianco è la Luce, è la umana semenza. Al termine della vostra visita saranno sicuramente molteplici le sensazioni ed i significati che ognuno riscontrerà. E così come avviene nella Natura, i semi, a volte attecchiscono altre volte no, così avviene nella mente umana. Perché l’idea cardine di Maddalena Gatta è quella di far circolare questi semi tra le persone. Creare una rete nel mondo che contribuisca ad elevare il senso di Umanità.

Il cielo come terreno dove seminare, il cielo che copre tutta l’umanità, e qui non posso fare a meno di citare una strofa di una canzone : “ il cielo non appartiene a nessuno” la cantava Dalida. La volta celeste che ci copre diventa la casa comune dell’umanità, senza distinzioni di etnie e di confini fisici. Ecco spiegato il titolo: Semi di cielo dell’opera. I semi in natura viaggiano liberi, a volte trasportati dal vento a volte attraverso gli uccelli, ritrovandoli nei punti più lontani e imprevedibili della nostra terra.

Questi semi che vedrete stasera qui, sono in attesa di essere presi e portati fuori da uno spazio per entrare in circolo, arrivare nelle vostre case e da qui ripartire per continuare a girare. Da un seme arriva il nostro nutrimento più antico: il pane. Il chicco di grano ci conferma come si possa raggiungere qualsiasi luogo della terra per sfamare la fame umana, i semi di cielo, semi d’amore facciamoli viaggiare affinché germogli nell’animo delle persone quell’umanità che spesso oggi vediamo calpestata, così da divenire nutrimento della mente umana.

Con quest’opera oggi Maddalena Gatta, come una novella Ulisse dantesca, è come ci invitasse a quella ricerca della conoscenza che poi è stata alla base del nostro più importante momento artistico letterario: il Rinascimento. Il sommo poeta ha magistralmente definito nei versi del XXVI canto dell’Inferno l’idea di un ricercare per conoscere perché anche attraverso la conoscenza si affermi una umanità nova: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. Ecco questi semi di cielo sono una sorta di viatico per veicolare semi d’amore da far germogliare per una Umanità Nova.

Gianfranco Piemontese

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