“Il Teatro della Cucina”: un dialogo gastronomico tra cultura e solidarietà
- 10 Dicembre 2024
Domenica 15 dicembre, presso il ristorante Terrazza Blu Mare di Mattinata, gli chef Peppe Guida e Ruggero Guerra celebrano la Dieta Mediterranea...
Sabato 17 Agosto 2013 nell’Anfiteatro della Villa Comunale
SINOSSI
Nell’Italia del 1967, nel clima leggero del boom economico e del Miracolo Italiano, Caterina (Daniela Carbonella) e Maddalena (Luciana Mastrolorito), due aspiranti attrici, diventano protagoniste di una beffa ordita da Giambattista (Alessandro Augello), corteggiatore da loro respinto, che convince i suoi due amici Italo (Antonio Torella) e Franca (Cristina Altieri) a fingersi rispettivamente regista e maestra di dizione per imbrogliare le due malcapitate in vista di un importante provino. Personaggio chiave della vicenda è poi Giorgia (Eleonora Russo), fidanzata di Italo e coinquilina di Caterina e Maddalena, che scioglierà i complicati nodi di questo divertente intreccio all’insegna della comicità e dell’assurdo.
DAL PROGRAMMA DI SALA ORIGINALE
“Italia della Recessione, 2009. Un giorno incontro in una libreria tale Poquelin, classe 1622. Sguardo sagace, tratto inconfondibilmente divertito come di chi spesso è spettatore di se stesso. Mi piace subito, facciamo l’amore per qualche pagina, poi sparisco perché capisco che quella storia, Le Médecin Malgré Lui, non potrà mai diventare qualcosa di più. Ci perdiamo di vista. Qualche settimana dopo mi fa sapere per bocca di due amici comuni che potremmo tornare ad amarci, ma che stavolta la proposta è seria e le intenzioni tutt’altro che mendaci. Mi dice Les Précieuses Ridicules, capisco subito che non potrò sbagliare. Gli dico di sì, e qui comincia questa mia nuova storia.
Italia del Miracolo, 1967. Una beffa ai danni di due aspiranti attrici, Caterina e Maddalena, sconvolge le vite di sei personaggi, e la follia pervade l’intreccio di questo funambolico spettacolo in un unico atto. La musica è il suono dell’azione che si diffonde tra le righe scomposte delle parole di Franca, nel balbettio frenetico di Italo, nella lucida determinazione di Giorgia, nel disegno diabolico di Giambattista. Un meccanismo scenico di grande effetto. Irrealtà e menzogna, esibizione ed esagerazione, una carambola vertiginosa di eventi, danza ridicola di inutili preziosismi, canone inverso di domande e risposte: “Cos’è la normalità? Concetto di una realtà parvenza di verità. Assurdità!”
La mia relazione con Poquelin è stata il pretesto per raccontare ancora una volta un mio punto di vista. Mi perdonerà perciò Poquelin, nella mia sconsiderata ennesima profanazione di materia originale, se ho rimodellato quel che è suo quasi come fosse mio. Di quel nostro primo meraviglioso incontro ho tenuto per me solo un avverbio, malgré, perché diventasse il tratto di una nuova compagnia teatrale. La Compagnia Teatro Malgrado, che oggi parte dal suo “punto zero” con questo straordinario fiore della commedia francese.
Se non l’ho ancora detto in italiano, Le Preziose Ridicole.
Un sincero ringraziamento a Piet Mondrian, Andy Warhol, Raffaele Gervasio, Mina, Ciorciolini-Verde e Lelio Luttazzi, Joseph L. Mankiewicz, Bette Davis e Anne Baxter, Victor Fleming e Vivien Leigh, Lydia Simoneschi, Clark Gable, Yves Saint Laurent, Sergei Prokofiev, Richard Wagner. A Marco Signorile e Roberto Riganello. E, ovviamente, al genio di Jean-Baptiste Poquelin, celato sotto la maschera immortale di Molière.
Un enorme grazie a Michele, alla sua musica, a Daniela e Luciana e al loro teatro inconsapevole, a Cristina, Alessandro ed Eleonora per la loro enorme bravura. Ad Antonella che sostiene da anni i miei folli progetti con un esemplare scetticismo produttivo! A Maria Grazia, per il suo grande lavoro di responsabile di scena. A Tina e a mio papà, voi sapete perché. A Lello, alla sua amicizia e al suo senso della musica, e per aver detto sì ancora una volta. A mio fratello e a Michele Piacquaddio per la loro presenza discreta e preziosa (ma non ridicola!). A casa Mastrolorito, casa Carbonella e casa Solimando, e tutti i luoghi in cui siamo stati graditi intrusi. A Dio, perché è sempre lì, malgrado tutto”.