Piatti e Prodotti tipici

I piatti tipici della tradizione sono piatti unici che appartengono alla cultura povera contadina e marinara

Il prodotto principe della nostra terra è l’olio d’oliva, tra i migliori extravergine di tutto il territorio nazionale. Non c’è piatto tipico n’è cucina in cui non sia usato, a crudo o per preparare gustosi e succulenti sughi. Oggi sul territorio ci si sta attivando per rendere merito a questo prodotto e certificarlo con la D.O.P. Gargano e comunque etichettandolo, per dare al consumatore un prodotto di qualità dalla chiara tracciabilità.

L’oliva nelle sue diverse qualità è utilizzata per preparare verdure sott’olio, in salamoia, piccanti, aromatizzate o al naturale, e rappresenta un ottimo accompagnamento ad aperitivi e stuzzichini.
Altre piante da frutto tra cui Mandorli, Melograni, Peschi, Pruni, Peri, Fichi, Fioroni, Aranci, Limoni, Mandarini e Clementini, per citarne alcuni, con le loro peculiarità contribuiscono ad esaltare i profumi ed i colori della nostra terra.

Rinomati sono i nostri ortaggi, tra i quali pomodori, carciofi, melanzane, zucchine e peperoni, che nelle sapienti mani delle nostre casalinghe diventano saporiti sott’oli o sott’aceti; e ancora le nostre verdure, bietole, cime di rape e broccoletti, questi ultimi molto utilizzati nella preparazione di primi piatti.

La terra dà frutti spontanei cui lampascioni, asparagi, funghi, il cui gusto marcato rende appieno la tipicità di questa terra e dei suoi abitanti. Da non dimenticare la gustosa rucola e l’aromatico finocchietto selvatico, il rosmarino, l’alloro e le numerose erbe di campo. Altri frutti sono le more e i fichi d’india, che la natura ha fornito di rovi e spine, forse per proteggerne la loro bontà.

I piatti tipici della tradizione appartengono alla cultura povera, contadina e marinara, e si tratta di piatti unici che dovevano, da soli, riuscire a soddisfare in toto l’appetito. Un detto popolare riporta in tutta la sua schiettezza quella realtà: “Quess t l’aiepre e quess t lu serr u stomache”, che tradotto significa “Questo te lo apre (stuzzica) e questo te lo chiude (sazia) lo stomaco”. E’ questa la risposta data dal povero padrone di casa, poco abbiente ad un suo più ricco ospite, che dopo avere mangiato una lauta insalata, ne enfatizzava le doti.

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