Volando su monti e baie, valli e grotte

Il piacere di beare la propria vista con valli sempreverdi, insenature incantevoli e colline che offrono allo sguardo paesaggi indimenticabili

Il primo tratto di costa, facente parte del comune di Mattinata, nel quale ci si imbatte venendo da Manfredonia, è quello Papone-Monte Saraceno, caratterizzato dalle poche ed inaccessibili spiagge. Da questo Monte, dai suoi precipizi vertiginosi, che hanno dato luogo alla leggenda secondo la quale qui Ettore Fieramosca trovò la morte, si può ammirare, da una parte il golfo di Manfredonia e la costa barese e dall’altra il tratto di costa fino a Monte Barone (est di Mattinata). Monte Saraceno (244 mt.), necropoli del IX-X secolo a.C., è anche un importantissimo sito archeologico, che grazie ai numerosi rinvenimenti registrati negli ultimi anni sta richiamando sempre più esperti, ammiratori e semplici curiosi.

Volgendo lo sguardo verso l’interno, come un lago grigio-verde si estende per circa 2 km quadrati la piana di Mattinata, ove la foltissima coltivazione dell’olio è l’elemento paesaggistico che di gran lunga la caratterizza. A dominare la piana, sistemate in modo geometrico, oltre le innumerevoli coltivazioni di ulivi secolari campeggiano i mandorli, che nella primavera danno vita a spettacoli di rara bellezza.

Sulla sponta opposta è collocata Puntone Rotondo, una collina tondeggiante in parte franata in mare, che, insieme al dirimpettaio Monte Saraceno, si erge a bastione naturale in difesa della baia di Mattinata. La piana ad uliveto che si estende sotto Puntone Rotondo, denominata Valle di Tor di Lupo, compresa tra la provinciale per Vieste ed il mare, costituisce un tutt’uno con la collina sovrastante.

Immediatamente dopo la piana di Mattinata troviamo Coppa del Principe, luogo privilegiato per contemplare il verde scenario. Questa collina doveva essere prediletta dai preistorici, infatti, le grotte sottostanti sono ricche di loro testimonianze. L’ampia zona che si estende decisamente a nord di Mattinata, dominata dalla severa presenza di Monte Sacro (ove insistono le rovine di una Abbazia Benedettina del XI secolo), è chiamata Stinco. Da ogni sua collina e collinetta è possibile ammirare stupende vallate, dirupi e gole selvagge con una foltissima vegetazione.

Puntone Rontondo, Coppa del Principe e Stinco: questi i punti panoramici dai quali lo sguardo può carpire l’immagine di Mattinata adagiata sulla distesa verdeggiante che fronteggia il mare. Non è però completa la visita al lembo più bello del Gargano, se non si portano via anche le incantevoli visioni comprese nella striscia di costa che di qui corre sino a Vignanotica. Lungo questo tratto si ha il piacere di beare la propria vista con valli sempreverdi, grandi e piccole baie, insenature incantevoli che sanno di mistero, spiaggette come angoli riservati che scompaiono con l’alta marea, colline che offrono allo sguardo paesaggi indimenticabili: l’azzurro del mare e del cielo, il verde cupo delle pinete, il bianco accecante dei costoni calcarei franati nel mare, e poi tanta tanta luce.

Tre sono le zone più interessanti in questo lungo tratto di costa che, dopo Vignanotica, confina con il comune di Vieste: Mattinatella, Baia delle Zagare (Mergoli) e la Vallata di Vignanotica. La prima presenta ancora la coltura tipica mattinatese, quella dell’ulivo, che trova luogo in una piana protesa nel mare.
Baia delle Zagare invece in una delle più incantevoli insenature del Gargano, offre a chi la visita, fittissime pinete; ne accrescono la suggestività le due spiaggette quasi nascoste dagli alti costoni bianchi, l’acqua pulitissima e trasparente e i due faraglioni che richiamano alla memoria la favolosa Capri.
Infine la Vallata di Vignanotica in senso geografico è l’ultima perla della costa mattinatese. Le altissime e pericolanti pareti rocciose, col solito bianco accecante del calcare e le caratteristiche striature di silice oscura, fanno di Vignanotica la baia più selvaggia. Tre località che si evidenziano per la loro particolare bellezza e anche perchè facilmente accessibili trovandosi lungo la S.S.89.

Un’altra piana, che merita menzione per vastità e bellezza, è Tagliata, che si estende dietro Monte Sacro e che confina con la vicina Foresta Umbra. Caratteristica è la presenza di uno stagno popolato di rane (i Cutini). Questa zona, che ricorda certi paesaggi alpini per la tranquillità e l’aria fresca e leggera, si presta per il turismo montano.

Vergon del Lupo, una località vicinissima alla S.S. 89 (Km 22 da Mattinata), ben attrezzata e corredata da piacevoli aree per pic-nic. Il sipario di questo armonioso scenario cala sulle Grotte Terrestri, sotto le Ripe Rosse, ornate di grosse stalattiti e stalagmiti che andrebbero visitate da geologi e speleologi, e sulle Grotte Marine distinte da svariati nomi: Grotta dei Colombi, dei Pipistrelli, dei Gabbiani, dei Morti, e, dulcis in fundo la Grotta Campana o Pantheon Garganico: riassunto dei molteplici colori della terra di Mattinata.

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