Monte Sacro: il tempio dedicato alla SS.ma Trinità
Il pensiero riuscirà a ricostruire quei posti e a ridisegnare nelle menti la pace e la religiosità di un tempo
A nord di Mattinata, alla distanza di circa Km 5,300 in linea d’aria, solitario, maestoso e superbo si eleva sino a 874 metri il Monte Sacro, la vetta più alta di tutto il Gargano orientale.
La roccia della zona è calcarea, appartenente al cretaceo e all’eocene, con tracce di tufo miocenico e pliocenico: il terreno è ricco di idrati di ferro, di allumina e di silice libera; mentre, pur ricco di calcare, è ricco di argilla, per cui è di colore variabile dal grigio rossastro al rosso oscuro. Numerosi alberi, specialmente elci e querce, ancora risparmiati dalla vandalica scure, rendono testimonianza dei querceti e dei fitti boschi garganici, cantati da Orazio.
Nel IV secolo d.C. il sito era ancora conosciuto come Monte Dodoneo, consacrato al culto di Giove; esso trova immediata analogia con il famoso Sacello (boschetto di querce) dedicato a Giove Dodoneo nella Grecia settentrionale. Dopo aver celebrato per la prima volta nella Sacra Grotta, in seguito all’apparizione dell’Arcangelo Michele, il Santo Vescovo di Siponto, Lorenzo Maiorano, con altri sette vescovi pugliesi si recò sul vicino Monte Dodoneo infrangendo l’idolo della divinità pagana, e dedicò il tempio alla SS.ma Trinità (fine V secolo d.C.). D’allora quel Monte sarebbe stato chiamato non più Dodoneo ma Monte Sacro.
Oggi è possibile vedere solo un ammasso di vetuste grandiose rovine dell’Abbazia Benedettina della SS.ma Trinità, insigne monumento di stile garganico-pugliese-romanico, i cui ruderi conferiscono maggior suggestività a questo monte. Sostandovi a lungo davanti e ammirando uno dei più vasti ed interessanti panorami garganici, lungi dai rumori, il pensiero riuscirà a ricostruire quei posti e a ridisegnare nelle menti la pace e la religiosità di cui godeva un tempo questo sacro eremo.