Referendum, bocciata la riforma

L’italia compatta rifiuta il tentativo di riscrivere la Carta Costituzionale

Gli italiani bocciano la riforma costituzionale sottoposta a referendum confermativo. I no sono stati il 61,3 per cento, i sì il 38,7.
Questa consultazione, la seconda nella storia repubblicana, ha visto un’affluenza alle urne del 52,9%, ha cioè superato il quorum della metà più uno dei votanti benchè, per questo tipo di referendum, la Costituzione attualmente in vigore non lo prevedesse.

Vince dunque l’Italia del no e lo fa con ampio margine. E’ salva (almeno per ora, stando alle tante affermazioni che si accavallano) la Costituzione, che ha resistito all’attacco-modifica della parte seconda della Costituzione proposto dalla Cdl, che con la riforma mirava a ritoccare la Carta in virtù di un rinnovamento che deve adeguarsi ai tempi.

Il no è stato uniforme, ad eccezione della Lombardia e del Veneto, entrambe con governatori della Casa delle Libertà e con un forte insediamento della Lega Nord che della battaglia per la devolution ha fatto la ragione principale della propria esistenza. In queste due regioni hanno infatti prevalso i sostenitori della riforma approvata nel novembre 2005: in Lombardia i sì sono stati il 54,6% contro il 45,4% degli oppositori; in Veneto si è espresso a favore del progetto di nuova Costituzione il 55,3% e contro il 44,7%.

In Puglia, parte di quel Sud più volte preso di mira, hanno apposto la propria crocetta sul sì, e dunque a favore della riforma, solo il 26,5% degli elettori, mentre hanno preferito bocciarla, o semplicemente rimandarla, il 73,5%.

E in casa nostra, a Mattinata, le cose non sono andate diversamente: si è recato alle urne il 37,9% della popolazione per un totale di 1.920 votanti (972 maschi e e 948 femmine) su 5.066 iscritti alle liste elettorali.

E alla fine dello spoglio, terminato come prevedibile in perfetta coincidenza col fischio d’inizio della gara pomeridiana della Nazionale di calcio, si è scoperto che i mattinatesi hanno tracciato la propria mappatura in totale assonanza col resto delle realtà del vicinato, o meglio del Gargano: una netta maggioranza di no. Sono state ben 1.209 le schede recanti la negazione referendaria, ovvero il 63,4%, mentre per votare sì si sono recati alle afose urne soltanto 699 persone, e cioè il 36,6% dei votanti (9 le schede nulle e 3 le bianche).

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