Mattinata e le visite delle Madonne pellegrine

Il primo documento in assoluto in cui troviamo usato il toponimo Mattinata risale all’XII secolo :in esso, tra i possedimenti dell’Abbazia benedettina della SS. Trinità di Monte Sacro, è citata la Chiesa di Santa Maria de Matinata.
Naturale quindi la considerazione che, fin dall’antichità, questa terra ha avuto un legame indissolubile con la Madre di Cristo la quale ,tra i tanti titoli,non a caso è proclamata Stella del mattino. E quasi a consolidare questo connubio tra Maria e il mattino,ecco che nel XVII secolo questa chiesa si arricchisce(probabile dono della famiglia dei Baroni Gambadoro di Monte Sant’Angelo) del quadro che ancora vi si venera e amplia il suo titolo in Santa Maria della Luce .
Non stiamo qui a dilungarci sul legame tra i mattinatesi e la Madre di Cristo : innumerevoli sono le contrade denominate con i suoi vari appellativi, fors’anche per l’originaria proprietà ecclesiastica.
Prima tra tutte quella dove è, ancora aperta al culto, la cappella rurale della Madonna Incoronata,di cui abbiamo già raccontato in dettaglio in un recente contributo monotematico.
Il pellegrinaggio è stato,nei tempi passati, molto praticato dalla nostra popolazione per le sue finalità espiatiava,di assolvimento di promesse votive e di ringraziamento per grazia ricevuta,ma rappresentava anche un gioioso momento ricreativo che consentiva spesso di uscire dagli stretti confini localistici.Nel corso di esso avvenivano scambi culturali tra popolazioni geograficamente molto distanti di cui,solo in tempi recenti si è apprezzata la portata.
La meta privilegiata dai Mattinatesi ,dopo San Michele e san Matteo e,in tempi più recenti Padre Pio,era il santuario della Madonna della Libera di Rodi,una delle sette sorelle di Varano (o di Gargano) unitamente alla nostra Madonna della Luce,alla Madonna di Siponto,alla Madonna di Pulsano(Monte Sant’Angelo),alla Madonna di Merino(Vieste),alla Madonna delle Grazie (San Giovanni Rotondo),alla Madonna di Stignano (San Marco in Lamis).Si partiva notte tempo a bordo di traìni e sciaraballe( dal francese car a banche) su cui sedevano preferibilmente donne e bambini,mentre gli uomini si alternavano alla guida delle bestie da soma.
Il popolo di Dio si poneva in cammino per incontrare la Madre della Chiesa:ma poteva anche succedere il contrario con Maria che,memore di quando si pose in viaggio per visitare la cugina Elisabetta,andava Lei stessa incontro ai suoi figli prediletti.
Così avvenne nel 1948,nel bel mezzo della campagna elettorale per le Politiche del 18 aprile, tra le più infuocate della nostra storia repubblicana,con una Italia da poco uscita dalla tragedia del secondo conflitto mondiale,in cui si fronteggiavano,senza esclusione di colpi i partiti arroccati intorno alla Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi e il Fronte Popolare(col faccione di Garibaldi)che vedeva alleati i Comunisti di Togliatti e i Socialisti di Nenni.
Era una battaglia epocale tra quanti difendevano il mantenimento dell’alleanza con le potenze occidentali vincitrici del conflitto e chi guardava senza remore alla esperienza che si andava consolidando ad Est dell’Europa nelle neonate repubbliche socialiste.
Per aiutare a comprendere il clima rimandiamo alla filmografia e ai romanzi di Giovannino Guareschi sull’epopea che ebbe per protagonisti,nella bassa padana,il parroco don Camillo e il sindaco comunista Peppone.
La gerarchia Vaticana,apertamente schierata con De Gasperi ,affidò la sua offensiva all’iniziativa del medico Luigi Gedda,capo indiscusso dell’Azione Cattolica e fondatore dei così detti Comitati Civici:nacquero così i comizi volanti affidati all’oratoria di sacerdoti meglio noti come microfoni di Dio. Accanto a queste iniziative più interventiste,non secondarie appaiono quelle che vengono ricordate come ìle Madonne Pellegrineî che videro uscire dai loro storici santuari icone e statue delle Madonne più famose e venerate per raggiungere i luoghi più sperduti e periferici.
In Capitanata questo compito fu affidato alla Madonna Incoronata che si venera nel famoso santuario nelle vicinanze di Foggia fin dall’XI secolo.
Proveniente da Monte Sant’Angelo,la Vergine nera dal bianco abito ricamato in oro,giunse a Mattinata in un pomeriggio primaverile nel bel mezzo dell’infiorata dei mandorli,issata su un grosso camion del tempo,sul quale si elevavano le nobili figure dell’arcivescovo mons. Andrea Cesarano riconoscibile per la fluente barba bianca e dell’Arciprete don Salvatore Prencipe rivestito dei paramenti abbaziali ed accolta da due ali di popolo giubilante che la accompagnò,lungo la via nuova (il corso Matino)fino alla Chiesa parrocchiale per l’incontro con la nostra Vergine Madre della Luce. Per molti anni questo avvenimento è rimasto nella memoria dei mattinatesi tra i ricordi più cari ed ancora oggi testimoniano quelle ore alcune rare foto di repertorio che qui alleghiamo.
Trentadue anni dopo il 7 aprile 1980 tre Vescovi,Valentino Vailati,Giuseppe Lenotti e Renato Luisi,consacrano nelle campagne mattinatesi la Residenza di ìMaria Giordanoî,donata dalla signora Rosa Prencipe-Bisceglia(nel frattempo deceduta) alla Pia Unione amici di Lourdes
nella persona del suo Presidente dell’epoca don Gennaro Palumbo :un nuovo faro di spiritualità
mariana che irradia luce immediatamente a ridosso della zona turistico – balneare.
Ogni anno l’ 11 febbraio anniversario della prima apparizione ottocentesca nella grotta pirenaica di Massabielle alla fanciulla Bernadette(poi Santa),muove da Mattinata una processione orante fino all’altare ai piedi di Monte Saraceno dove l’Arciprete don Francesco La Torre celebra una solenne liturgia.
In tutti questi anni di presenza UAL a Mattinata si è assistito ad un risveglio della pietas cristiana verso i fratelli meno fortunati e ad un notevole incremento nelle presenze nell’annuale pellegrinaggio a Lourdes col Treno azzurro,tanto tra il personale in servizio che tra i viaggiatori pellegrini.
Ma torniamo al 1980,un anno indimenticabile per il rapporto tra la Vergine e Mattinata :il 29 settembre infatti,proveniente da San Giovanni Rotondo dove aveva sostato sulla tomba del Servo di Dio Padre Pio da Pietrelcina ,giunge a sera la statuetta pellegrina della Madonna di Fatima:portata processionalmente lungo corso Matino con una partecipazione paragonabile a quella della Processione della Madonna della Luce nella festa patronale del 16 settembre,la statua viene accompagnata in Chiesa dove nella notte la popolazione mattinatese si alterna in una continua veglia orante.
Il seguente giorno trenta,nel tardo pomeriggio al termine di una processione altrettanto bella la statua è riaccompagnata all’ingresso del paese in direzione Manfredonia,alla volta della quale parte tra uno sventolio di fazzoletti bianchi.
Nella seconda metà degli anni ’90 giunge a Mattinata la copia dell’icona riproducente la Madonna di Pulsano(l’originale rubato qualche diecina di anni fa al pari del nostro quadro della Madonna della Luce e mai ritrovato)dopo la riapertura al culto dell’antico luogo sacro in territorio di Monte Sant’Angelo ad opera della piccola comunità monastica retta dal priore Padre Fedele.
Anche in questa occasione si rinnovano manifestazioni di giubilo rese ancora più significativo per un evento verificatosi nelle ore di permanenza del quadro nella nostra parrocchia e che la gente comune ha spiegato come miracoloso:un agricoltore intento ad arare un terreno in località Torre di Lupo con un grosso motore a cingoli,a seguito del ribaltamento del mezzo meccanico restava schiacciato dallo stesso ma,fortunatamente ne usciva incolume.
Arriviamo così all’autunno 2002 : nell’ambito di manifestazioni promosse dalla Azione Cattolica nazionale,giunge nella tarda mattinata proveniente da Vieste la Madonna nera di Loreto,la cui casa secondo una antica tradizione fu traslata da Nazaret ,grazie ad un volo angelico,sul colle lauretano nei pressi di Ancona,dove ancora la si ammira. Anche in questo caso grossa partecipazione popolare,con una massiccia presenza in chiesa delle scolaresche,data la giornata infrasettimanale e l’ora di arrivo.
Oggi siamo in attesa,con trepidazione,della Peregrinatio Mariae che avverrà nella settimana dal 5 all’11 giugno 2006 ,quando nel corso delle Missione che interesserà la nostra parrocchia,come tutte le parrocchie della Diocesi, in occasione del 50∞ anniversario della incoronazione della Madonna di Siponto dalle mani del Cardinale Angelo Roncalli,Patriarca di Venezia,poi Papa Giovanni XIII, oggi Beato :per una settimana l’antica icona orientale su legno della Sipontina accompagnerà nel suo ministero pastorale tra la gente di Mattinata l’Arcivescovo Monsignor Domenico D’Ambrosio.

Mattinata, 3 giugno 2006 Antonio Latino

Antonio Latino
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