”Denunciamo il bullismo”

La signora Elizbeita Surmacz: ”Tutto il paese sapeva ma non affrontava il problema”

Mi chiamo Maizena Elizbieta Surmacz, sono una donna polacca e vivo a Mattinata da 6 anni. Ho un figlio di 12 anni che sta attraversando il tempo delicato dell’adolescenza. Un periodo difficile della vita di un ragazzo, che diventa ancor più complicato quando nella società in cui si vive prende piede il “bullismo”, fenomeno che a Mattinata, piccola cittadina garganica, sta diventando un serio problema. Diversi sono stati gli episodi in questi 6 anni che hanno visto mio figlio vittima di suoi coetanei dediti ad atti di prepotenza e di violenza. L’ho visto tornare a casa spaventato e terrorizzato al pensiero di dover ritornare a scuola il giorno dopo. E più passava il tempo e più a scuola aveva paura di andare.

La scuola che dovrebbe essere il luogo della cultura e dell’insegnamento, e che invece è presa d’assalto dai bulli. E tutti stiamo a guardare e non facciamo niente peri nostri figli. Io non ci sto in una comunità in cui un figlio non possa uscire di casa serenamente per giocare con gli amici e non possa avere il diritto ad una scuola sicura. Io non ci sto, perciò l’ho denunciato: alle istituzioni, ai servizi sociali, alla scuola, ai Carabinieri.

Tutto il paese sapeva, subiva ma non affrontava e non affronta il problema. Gli unici a prendere una posizione, disposti ad ascoltarmi e considerare con serietà la situazione che io ponevo come madre e come cittadina di questa comunità, sono stati i Carabinieri della stazione di Mattinata. Il loro lavoro è stato concreto e tempestivo, fino ad arrivare all’inevitabile arresto di un minore che, per l’ennesima volta, aggrediva mio figlio, questa volta per derubargli il cellulare.

Un coetaneo che, invece di condividere le cose belle della sua età con mio figlio, lo aspettava prontamente, ogni giorno, fuori dalla scuola per minacciarlo, una volta anche con un coltello, fatto riscontrato grazie all’azione dei Carabinieri che hanno controllato le tasche del ragazzo all’uscita di scuola.

Oggi Mattinata è più tranquilla poiché manca il “problema”, ma quanto durerà questa tranquillità? Perché, fmché nessuno prenderà una posizione e sosterrà l’azione dei Carabinieri, tutto tornerà come prima, se non peggio di prima. Se la politica non farà suo il problema e non dirà da che parte vuole stare, rischiamo che, in questa comunità, il bullismo si trasformi in criminalità: un ragazzo che oggi ha 15 anni, domani che sarà gxande, che tipo di uomo sarà? Le istituzioni staranno ancora a guardare con indifferenza questo bellissimo paese diventare brutto e privo della libertà di uscire sereni nelle sue piazze e nei suoi luoghi d’incontro? E quanti ragazzi potrebbero prendere strade diverse da quelle della legalità se nessuno farà niente?

Grazie ancora, mille grazie Carabinieri di Mattinata per aver affrontato il problema! E grazie al Partito Democratico di Mattinata che mi sta ascoltando. Solo loro hanno dimostrato di essere sensibili ed interessati a trovare una soluzione. Ed un appello ancora: a tutte le mamme e padri di questa comunità: non abbiate paura di denunciare se i vostri figli vengono picchiati da un bullo. Perché avete paura? Perché io straniera, che non parlo benissimo la lingua italiana, mi sono fatta capire ed ho avuto il coraggio di denunciare? Credo che una comunità migliore sia quella in cui nessuno è indifferente di fronte ai problemi che investono i nostri figli. Perciò uniamoci tutti e sforziamoci di denunciare senza paura questi atti di violenza.

Marzena Elizbieta Surmacz
La Gazzetta del Mezzogiorno
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