Padre Pio dei fedeli

“Davanti a quel corpo tira aria di paradiso”

Tra le prime file dinanzi al sagrato ecco Consilia De Martino il cui caso è stato preso in esame nel processo di canonizzazione di Padre Pio conclusosi con la beatificazione il 2 maggio del 1999 e la santificazione il 16 giugno 2002 proclamata da Papa Giovanni Paolo II.
´Una giornata di grande gioia e di grande emozione – ha commentato Consilia De Martino inspiegabilmente guarita quando aveva 45 anni dalla rottura traumatica del dotto linfatico a livello toracico e giudicato un miracolo – un grande rapporto di speranza e di amore con Padre Pio”.

Comincia la messa, ma molte sedie sono vuote: ´Non cerchiamo clamore, chiasso, letture distorte e avventate, vogliamo onorare e benedire il Signore mirabile nel suo fedele Servo che ha fatto della sua esistenza e del suo corpo segnato dalle stigmate di nostro Signore Gesù Cristo uno strumento alto e leggibile di quella immagine e somiglianza di sè con cui il Dio creatore ci ha plasmati”. è uno dei passaggi del messaggio di benvenuto che ha voluto dare l’arcivescovo di Manfredonia- Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, al card. Saraiva Martins e a tutti i presenti all’inizio della celebrazione eucaristica che si sta tenendo a San Giovanni Rotondo in occasione dell’ostensione del corpo di Padre Pio.

´E’ un giorno di festa – ha detto D’Ambrosio – perchè vogliamo celebrare l’immensa santità di Dio che si riverbera e si rende visibile e fecondante nelle creature che sanno accogliere il mistero di Dio e lasciano che il dono del suo spirito le modelli ad immagine della sua unica e inimitabile santità”.

Ma torna l’interrogativo: arriverà il Papa: Monsignor D’Am – brosio spiegava: ´Il nostro è un auspicio, ma per ora non arriverà”. Di fedeli pochi alla ´prima del santo”. La tradizionale prudenza vaticana non fa trapelare nulla ma a S.Giovanni Rotondo in occasione dell’esposizione ai fedeli delle spoglie mortali di Padre Pio, sono previsti nel giro di pochi mesi oltre 750mila pellegrini, sperano che possa portare una visita del Santo Padre. Il primo giugno del 2002, quando era ancora cardinale, Joseph Ratzinger, visitò la città di Padre Pio, Pietrelcina e venne accolto dall’allora guardiano della fraternità cappuccina, Nazario Vasciarelli. Il cardinale che sarebbe diventato Benedetto XVI era giunto a Benevento per concludere il Congresso Eucaristico diocesano e fu proprio il futuro Papa a chiedere di poter visitare la città dove era nato il frate con le stimmate. Sul registro dei visitatori scrisse: ´Che il Santo Padre Pio aiuti sempre i suoi fratelli e tutti i pellegrini nell’amo – re per il Signore sofferente e nell’impegno per la carità, che scaturisce dal cuore aperto del Signore”. Ma sempre il cardinale Ratzinger, in un libro pubblicato nel 2000, parlando del ruolo dei santi mise in evidenza la figura di Padre Pio, raccontando quando il frate del Gargano aiutò una donna che aveva invocato il suo intervento per proteggere il figlio che doveva subire un’operazione al cuore.

I frati cappuccini non sono delusi da un’affluenza di fedeli che forse poteva essere maggiore. Il portavoce dei frati di S.Giovanni Rotondo, frà Antonio Belpiede, rileva che ´i numeri che interessano sono quelli alla lunga distanza” giustificando qualche assenza con il forte vento e un certo freddo che ha investito il paese in queste ore. Il portavoce dei cappuccini ha anche minimizzato le polemiche relative alla sistemazione della tomba di Padre Pio ricordando che attualmente le sue spoglie sono esposte nello stesso luogo dove era stato sepolto in origine, solo qualche metro più in alto. Del resto, ha ricordato ancora frà Antonio, Padre Pio non ha mai detto di voler essere sepolto necessariamente nella cripta del santuario di S.Maria delle Grazie e anzi, purchè in accordo con i superiori, avrebbe preferito rimanere in qualche piccolo cantuccio di terra di S.Giovanni Rotondo.

In conferenza stampa tocca ai periti dire la loro: ´Quando è stato riesumato il corpo di Padre Pio non emanava odori ed è stata una fortuna che l’esumazione sia stata fatta adesso altrimenti non si sarebbe trovato più nulla”. Lo ha detto in conferenza stampa Nazzareno Gabrielli, pe- rito del Vicariato di Roma per la conservazione dei santi, biochimico in servizio presso la Santa sede, che ha già trattato i corpi di numerosi santi e beati, tra cui i papi Giovanni XXIII, Pio IX, Pio X, e poi don Orione, i coniugi Beltrame-Quattrocchi, Chiara d’Assisi, Giovanna della Roce e Francesca Saverio Cabrini.Gabrielli ha raccontato ´di aver provato molta meraviglia nel rilevare nel momento della riesumazione assenza di odori e per tutto il tempo – ha aggiunto – non ci sono stati odori, gli odori li abbiamo poi fatti noi con i nostri prodotti. Lo studioso ha anche riferito che ´non è stata fatta alcuna imbalsamazione: il corpo di Padre Pio – ha detto – è tutto lì, è quello che vedete nella teca”.

Inoltre è stato reso noto, tra l’al – tro, che nella parte dorsale del corpo di padre Pio è stato notato un colore rosa che poi si è rivelato essere il colore della carne. Si è saputo anche che all’interno dell’urna il corpo, che ´andava verso una mummificazione naturale”, è stato appoggiato su un materasso rivestito di velluto contenente gel di silice che consente di assorbire umidità e di trasferirla quando l’urna diventa secca, in modo tale che le spoglie vengono idratate.

“Il corpo – ha spiegato Gabrielli – viene idratato con gel di silice che fa da regolatore termico”. Nella cripta, inoltre, “non ci sono luci che possono in qualche modo danneggiare”. Parlando della ricomposizione del corpo, l’arcivescovo di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo, mons.D’Ambrosio, ha anche spiegato perchè è stata messa la maschera sul volto di padre Pio: ´Abbiamo voluto offrire – ha detto – l’immagine del Padre Pio che tutti conoscevano”. La maschera – ha anche spiegato – ´è di una fedeltà che ci ha commosso, anche i minimi particolari sono stati riprodotti”.

(tratto da La Gazzetta di Capitanata)

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