Allo studio un corso di pittura su vetro

Partirà a breve l’iniziativa del Comune di Mattinata

L’arte del dietro-vetro nella tradizione artistica del Gargano.
Si chiama così il corso che il Comune di Mattinata ha in animo a breve di organizzare (a tal proposito è stato richiesto un finanziamento di tremila euro alla Comunità Montana del Gargano) per valorizzare una delle più sofisticate tradizioni artistiche della Montagna del Sole.
Il Comune si è avvalso per questa iniziativa della collaborazione della nota pittrice romana (ma mattinatese di origine) Pasquina Basso, autrice dei dipinti ´dietro-vetroª spesso oggetto di mostre e pubblicazioni in tutta Italia.
´L’idea di realizzare un corso di pittura dietro-vetro, antica tecnica pittorica nata sul promontorio del Gargano, nasce dalla volontà di creare occasioni d’incontro tra i residenti ed i turisti nel territorio del Parco del Gargano verso questa forma d’arte pittorica nata in questa zona ed oggi desuetaª, spiega il sindaco Angelo Iannotta.
La finalità di tale promozione non è solo la trasmissione del sapere culturale da una generazione all’altra, ma anche l’ideazione ed il rilancio di attività economiche sostenibili all’interno dello stesso territorio.
Il corso, che dovrà essere tenuto dalla pittrice Pasquina Basso, si svolgerà in dieci giorni per quattro ore lavorative al giorno, sabato e domenica esclusi, delle quali un’ora sarà destinata alla preparazione e al lavoro effettivo e di riassetto. Pasquina Basso è autrice, insieme a Dina Lorito, dei dipinti dietro-vetro realizzati in occasione delle mostre patrocinate dai Comuni di Assisi e Subiaco nel 1995, della mostra itinerante patrocinata dalla Provincia di Foggia nel 1996 con il titolo I vetri votivi del Gargano e del calendario 2002 Il Gargano, ponte tra Europa e Oriente.
Il corso si terrà presso il Museo Civico di Mattinata.
In Puglia, l’attività della pittura dietro-vetro, fino alla metà del secolo scorso, è stata tra le più significative nella cultura artistica tradizionale. Essa si è sviluppata soprattutto nella Puglia settentrionale ed in particolare nel Gargano anche se, da un’analisi oggettiva, è risultato che mai ha però superato certi ambiti. Così come limitato e circoscritto è stato il recupero stesso fino ad oggi. Perciò, in fin dei conti mantenere in vita questa semplice e pur raffinata espressione d’arte, nata spontaneamente intorno ai santuari e ai luoghi di pellegrinaggio, tra le rocce del Gargano e le vallate circostanti, negli stessi luoghi in cui Dauni, Greci, Romani, celebravano i loro riti, è il modo migliore, per il garganico, di tornare a riappropriarsi della radici culturali della propria terra.

Francesco Trotta
(da La Gazzetta del Mezzogiorno)
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